L'artista

Abito nella zona zero della guerra civile cilena e questi pezzi sono parte della mia elaborazione di ciò che ho vissuto per più di cinque mesi a partire dal 18 ottobre del 2019. Risultano dalla ricerca di una conciliazione con la mia quotidianità, un'esperienza catartica e resiliente; dalla seduzione che mi provoca il fuoco, la sua capacità trasformatrice e purificatrice; dal vedere come i corpi si fondono e uniscono e riscattano come nuovo materiale, forma differente, riconoscendo e riscattando la bellezza in questa dinamica.

Nella maglia metallica applico la pittura e fondo plastica, forgio, applico calore, cuocio e ripeto tutto di nuovo. Nel processo mi fanno male l'odore dei graffiti, il fumo e il pizzicore dei lacrimogeni... nausea e tutto cura la notte. Passo diversi stati d'animo in un attimo e voglio che finisca, ma anche che finisca bene: che vincano i buoni.